Punta Tunisi

punta-tunisiQuesta è un’immersione che non sempre è possibile fare. Per la distanza dalla costa, circa sei miglia a sud di Capo Sperone, e per le correnti sostenute che normalmente spazzano le acque dell’isola è consigliabile andarci con condizioni meteo-marine veramente ottime.
Va inoltre aggiunto che le profondità di questi fondali sono raccomandabili solo ai subacquei esperti.
L’isola appare come un cono completamente privo di vegetazione, salvo alcuni arbusti posti sulla parte più alta. Le pareti a picco, inaccessibili, ne fanno il regno degli uccelli marini e del raro falco della regina. Il fondo attorno all’isola raggiunge quote che esula dall’immersione ricreativa e occorre fare molta attenzione per non trovarsi inavvertitamente, complice la limpidezza dell’acqua, a profondità non programmata.
Tutto il perimetro dell’isola è buono, la conformazione del fondale rispecchia molto la parte emersa, con il versante orientale che precipita rapidamente oltre i 30 metri, per poi scendere più gradatamente, mentre il versante occidentale sprofonda con una pendenza meno accentuata ma costante, verso quote prossime a 200 metri.
Imponenti dorsali che, alternate a canaloni, scendono più o meno a strapiombo, sono la caratteristica del posto. Tutta la zona superficiale è il regno delle alghe brune, a cui si sostituiscono le verdi e le rosse man mano che si scende.
Le spugne multicolori ricoprono le pareti ed i briozoi, soprattutto quella specie myriapora truncata, trovano in queste acque l’ambiente ideale, viste le inusuali dimensioni che raggiungono. Nelle fessure è facile scorgere aragoste ed altri crostacei, mentre gronghi e murene, a volte anche assieme, si affacciano curiosi dalle tane. La posidonia prospera nelle zone meno battute dalla corrente. Grosse cernie stazionano nei pressi dei sassi più grandi, sono sospettose e non si fanno avvicinare. Siamo abbastanza lontani dalla costa e l’incontro con i pelagici, come tonni e ricciole, è sempre possibile.
Non occorre, comunque, spingersi a quote eccessive: pur restando nel limite dei 40 metri si possono osservare innumerevoli forme di vita.