I motivi per immergersi

La subacquea è sia sport che avventura e ci dà la possibilità di esplorare l’emozionante mondo della vita sommersa, direttamente, senza filtri. Perché noi subacquei le code all’acquario le lasciamo volentieri ai turisti buontemponi.
Al di là delle battute di spirito e del lato “fun”, la subacquea provoca effetti positivi a livello fisico, emozionale, psicologico e persino sociale. Proprio a tutti:

Migliora la concentrazione
Nuotando sott’acqua, siamo obbligati a mantenere il giusto assetto: questo richiede concentrazione. Oltretutto siamo a contatto con numerose forme di vita, che è bene non disturbare e tantomeno urtare con i nostri movimenti da animali sgraziati quali siamo. Tutto ciò comporta un buon allenamento nel mantenere il pieno controllo dei muscoli mentre si presta attenzione all’ambiente marino che ci circonda.

Allenta lo stress
Al di là del fatto che l’elemento naturale dell’acqua, di per sé, aiuta a combattere lo stress, fare immersioni è un’esperienza rilassante per tutto il corpo, dato il contesto sensoriale: i suoni ovattati, il contatto con l’acqua, il profondo blu del mare, i movimenti sinuosi delle creature marine.
I benefici fisici sì, dunque, ma anche benefici mentali. Non dimentichiamo che una volta tuffati dalla barca ci troviamo in un ambiente senza peso, cullati dalla corrente. Sfidiamo chiunque a non trovare un po’ di pace sotto la superficie, dove i problemi del lavoro e della vita quotidiana non riescono a raggiungerci. Provare per credere!

Insegna ad apprezzare la bellezza della natura
Partiamo dal presupposto che sul nostro pianeta c’è molta più acqua che terraferma, abitata da forme di vita eleganti, bellissime e affascinanti; sott’acqua c’è una varietà impressionante di vita e solamente le immersioni possono portarci a contatto con questi doni della natura. Ad ogni tuffo si possono incontrano nuove forme di vita, alcune mai viste prima (a meno che non siate biologi marini eh), e in ogni caso il contatto diretto con questo mondo è fonte garantita di brividi lungo la schiena. Altro che delfinari e zoo safari.

Training costante
Fare immersioni ci porta ad esplorare le nostre capacità e, a volte, i nostri limiti. E’ un continuo test delle nostre abilità di organizzazione, problem solving, salvataggio e magari di fotografia e ripresa subacquea, perché no. I corsi sono fondamentali, dal primo all’ultimo (ricordatevi che investirete del tempo di qualità in queste attività), e sono fonte di molte conoscenze, che potrebbero servirci anche nella vita quotidiana. Sott’acqua è necessaria anche una buona dose di autocontrollo per far fronte agli eventuali problemi che possono insorgere (anche se è uno degli sport più sicuri al mondo), cosa che non fa mai male anche con il collega che ci mette la scrivania in disordine.

Benefici sociali
Iscriversi ai corsi e ai club subacquei ci dà la possibilità di conoscere nuove persone che molto probabilmente diventeranno compagni d’immersione e magari amici di una vita (ve lo giuro). In immersione bisogna sempre fare affidamento sui propri compagni, in un’attività di condivisione e aiuto reciproco. Non so voi, ma a mio parere è uno dei modi migliori per stringere rapporti sani e duraturi.
Inoltre, la subacquea è uno sport trasversale, visto che attrae persone di ogni età e ambito sociale, il che ci dà la possibilità di ampliare la nostra rete di conoscenze, con tutto ciò che ne consegue.

Rimanere in forma
Sebbene la subacquea non richieda allenamenti particolari, è comunque un’attività che si svolge fuori casa, in mezzo alla natura e necessita di un minimo di mobilità articolare e forma fisica. Insomma, non sarà come fare il podista o il ciclista, ma essere un subacqueo comune è in ogni caso meglio che essere campione del mondo di zapping. Discorso a parte per gli apneisti, per i quali è richiesta una buona (anzi buonissima) preparazione fisica.

In conclusione, se vi piace il mare e passate ore davanti alle foto di National Geographic, dopo aver letto questo post non avete più scuse per iscrivervi a qualche corso di subacquea e conseguire il vostro brevetto. Una volta studiato bene il manuale e imparato a gestire erogatori e decompressione, avrete solo l’imbarazzo della scelta delle mete dove immergervi, magari partendo con spot più “tranquilli” come Maldive e Messico, con immersioni poco tecniche e meno impegnative.
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